Senza quella spinta reciproca d’induzione e deduzione

È difficile trovar il cammino splendente.

Percorro quel buio tunnel con la fiammella tra le brace.

Cerco di proteggerne perché non si facciano tenebre.

Bello ormai è andare col viso illuminato

ed’aver poco bisogno di una luce interiore, pericolosa, condizionata.

In quel percorso nuovo ci si attacca al vero amore sopralunare,

Poi, essere comunque solo è manifestazione che non ha pari

Nei momenti di paura mi ricordo d’aver in tasca quel bel fiore

Che mi è stato regalato proprio affinché non mi senta mai solo

E lì il sorriso pervade cuore ed anima

La felicità e la Sua presenza ritorna.

Poesia ogni tanto è un «brainstorm» che solo il poeta capisce

In metafore confuse, spiegazione strane si espone una realtà che esiste

Faccio poesia non perché sono poeta ma perché credo nelle parole

E comunicando l’anima, ci si scopre, come nel buoi, che non siamo mai soli!