Quel pezzo di carta bianca era lì perché ci facesse l’atteso disegno.

Penne colorati fra le dita ed ecco: Iniziava un tempo infinito affinché fossi stato fatto il disegno più bello possibile.

Le infinite colori, gli assessori, potrebbero esserci usati dai migliori modi riusciti. Però, il tempo è passato e si è lasciata l’opportunità di colorare mentre ci si metteva a incorniciare i limiti del disegno.

Ci si perdeva tempo a costruire ostacoli per la creatività con quei traci che non permettevano movimenti dal di dentro o fuori della carta.

Alla fine ci si guardava il disegno e e non si vedeva proprio nulla. Il centro era vuoto e nei lati, forti, c’erano quei marchi senza senso.

Quando l’artista provava ricordare i disegni fatti prima, non riusciva a valorizzare quella pseud’arte. Nel suo officio ne aveva i più belli… colorati, complessi, pure semplici… ma almeno si aveva provato fare qualcosa.

Allora, è stato necessario buttar via quel disegno per ricominciarlo, oppure per pensare in un altro tipo di manifestazione artistica…

Penne colorati in mano

Carta bianca

(…) ?