Category: Introspecções Page 6 of 36

Testamento 2012 – Conoscere per amare veramente

Per tanto tempo io ho immaginato che il miglior anno della mia vita sarebbe stato quando avrei compiuto i miei 23 anni – età in cui pensavo che mi sarei sposato.

Però il Kairòs (tempo giusto) segue un percorso che è poco cronologico, ma che evidenzia lo Scultore che lavora la nostra vita con cura.

Ecco che finalmente, con 28 anni ormai compiuti, posso dire che vivo il momento più bello della mia vita.

So che è cosi perché sento dentro di me rafforzare i legami con la mia terra, la cultura, la famiglia, senza mai chiudermi alla possibilità di aprirmi agli altri, di amarli e conoscerli.

Conoscere per me non è fare fisicamente le esperienze, ma l’essere cosciente che la realtà, frutto della vita fisica (presenza corporea) è quella più capace di fondamentare i concetti elaborati dalla ragione.

L’intelletto è invece la capacità di vuoto, di far spazio a qualche cosa di inesprimibile, incomunicabile, solo “vivibile”.

Questa è senza dubbio la ricchezza interiore più preziosa in questo periodo della mia vita. Vivere con tutto l’essere la realtà che voglio comunicare, studiare, analizzare = conoscere.

Perciò è importante essere accanto alle persone che voglio bene: la famiglia, i veri amici e Flavia – la mia compagna di viaggio e dono più grande tradotto in due massime: LIBERTA E GIOIA.

Se questo fosse il mio ultimo anno in questa terra, vorrei viverlo ogni secondo insieme a lei, cercando di offrire l’intensità, semplicità e verità del nostro amore agli altri.

Le cose materiali vorrei che siano tutte donate ai fratelli bisognosi, non per solidarietà, ma perché in ciò possano anche sentire l’Amore che io ho sempre ricevuto in abbondanza.

Ho tante attese per questo nuovo anno, ma soprattutto spero viverlo glorificando il Dio che mi ha regalato il dono di poter essere qui.

Pensieri sull’Amore

Sophia mi ha aggiornato la concezione dell’Amore.

Durante grande parte della mia vita “cosciente” vedevo nel Suo volto divino quel «modello» da specchiarmi, ma fondamentalmente “separato” di me.

Qua, attraverso lo studio, ho conosciuto in profondità i tre volti costitutivi e complementari dell’Amore: Eros, Philia e Agape.

L’amore di Dio è poi quel ontologicamente agapico perché non ha in sé, essenzialmente, né la dimensione esclusiva, neppure è rivolto soltanto agli uguali. L’Agape, secondo me, è tradotto socialmente con il termine “fraternità” perché si dirige ad un altro che esiste, indipendente di me, che io non ho scelto l’esistenza e che essendo veramente Altro può farmi male (pure senza volere).

È questa – e qui viene la mia conclusione – la dimensione dell’Amore che dovrei incarnare attraverso i miei atti, però l’umanità tante volte mi spinge ad amare soltanto «quella» che amo in maniera esclusiva oppure gli amici.

Tuttavia, attraverso quest’esperienza – di praxis “nousiologica”- mi sono reso conto che l’Amore divino non è soltanto modello, cioè qualcosa al di fuori di me, ma è anche sorgente che mi permette oltrepassare i limiti umani, l’assenza di voglia di dilatare il mio amore verso gli altri.

L’Agape allora diventa forza interiore, spinta costitutiva che mi butta verso qualcosa sconosciuta e mi fa scoprire un’altra dimensione di me, che solo questo specifico amore sembra rendere possibile.

2011: O ano do grande advento

Começar o anuário de 2011 parece me obrigar a fazer um exercício que nunca foi necessário nos outros 12 anos de “resumo” daquilo que mais ficou dentro de mim olhando para os fatos do ano que passou. Para facilitar divido em 2 blocos: fatos e lições de vida.

Em “fatos” tantos momentos especiais marcaram o ano. Encontros maravilhosos que me fizeram novamente perceber a importância dos relacionamentos no processo de construção da minha identidade.

Imediatamente dois acontecimentos específicos permaneceram em mim até hoje, advento do novo ano que começa: o Encontro para Casais (Março) e a viagem de férias no Brasil (Julho e Agosto).

Enquanto o primeiro permitiu a mim e a Flavia mensurar em que ponto estávamos como casal, o segundo foi definitivo e essencial para o passo que resolvemos dar às nossas vidas em 2012: o nosso casamento.

No Brasil os nossos mundo se encontraram de modo novo, menos romântico e mais real e profundo. Lá, durante um passeio desinteressado “iluminaram-se” as possibilidades concretas da nossa vida à dois, que já estamos costruindo, ma que terá no próximo ano a sua plena realização.

Contudo, 2011 foi também um ano cheio de lições de vida. A mais importante foi entender que a minha realização está na tríade que engloba: 1) A descoberta pessoal de quem sou (identidade), 2) Com a presença do próximo (igual em dignidade e completamente diferente, Outro) como componente de construção da identidade comum e coletiva e 3) A relação com o mistério. Este último define tanto o limite de qualquer absolutização de uma única identidade como a presença de uma “autorictas” que preserva uma identidade em comum, que se descobre na relação com o outro.

Dessa forma, nos realizamos descobrindo quem somos (por meio do “intelecto”), no relacionamento com os outros (nas três dimensões do amor: philia, àgape e eros) e na descoberta da dimensão Divina, Misteriosa, que guarda a nossa identidade pessoal e coletiva.

Essa importante lição de vida se articula, imediatamente, com um outra: o limite pessoal como convite à uma relação de “amor recíproco”.

Com as experiências desse ano, descobri que em um relacionamento é possível por um momento sustentar a impossibilidade de amar “do outro”, mas se essa situação se prolonga por muito tepo, a relação quase sempre se torna um peso. Por isso, é necessário que ambos, amado e amante, se alternem, sendo que esse amor não envolve uma mesma quantidade, mas uma igualdade de intenção no amor.

2012 será, sem dúvidas, o ano mais aguardado e importante da minha vida e espero vivê-lo com a mesma radicalidade, alegria e liberdade que procurei viver em 2011

Io, l’altro e l’Amore (riflessioni sulla prassi delle relazioni)

575729_539898562752853_1697633618_n

L’altro è sempre quel meraviglioso “custode” della mia identità.

Questa frase sentita nel corso di ‘Ontologia della persona’ (uno di quei più interessanti all’Istituto Sophia) mi ha fatto riscoprire una delle tre dimensioni ontologiche dell’amore, raccolte nel modello trinitario, che sussiste nella Vita.

La presenza del prossimo dovrebbe, sempre, ridimensionare la nostra esistenza, capovolgendola pero senza farla perdere l’essenza… cambiare rimanendo se stessa (R.Guardini – Opposizione polare).

Quest’aspetto io, concretamente, posso sperimentare nel rapporto “di coppia” dove, dopo quasi due anni, l’amore acquista nuovi volti, colorati da altri colori, ma che poi è un continuo richiamo all’Amore fondamentale (Agape) che ci ha fatto incontrare per la prima volta quasi otto anni fa e che poi ci serve di guida, in questo nuovo “stato”, per rincontrarci quando siamo distanti (fisico o spiritualmente).

La bellezza dello scoprire l’altro come custode e “soggetto ridimensionante” della mia identità e la possibilità di capire tutto questo con “l’intelletto” (nel senso platonico, di passaggio della dianoia a nous) mi aiuta dopo a contemplare la presenza Vera di Dio nella mia vita – un’altra dimensione trinitaria di essa – e sentire una felicità grande, forte, risposta a ogni dubbio, ogni silenzio.

In seguito mi vedo trasportato a un secondo passo: vedere che la felicità (come scoperta della mia identità relazionale) sta anzitutto nell’amare, considerando poi la reciprocità (perfezione dell’amore) come dono che avviene dalla libertà dell’amato, cioè, seconda tappa dell’amore che dovrebbe essere a priori gratuito.

Questo ragionamento mi aiuta a costruire i fondamenti delle mie azioni e stupirmi della grazia di poter studiare a Sophia, dove ogni risposta (concettuale) personale alle domande interiori può servire di camino, risposta, alle domande culturali del mondo contemporaneo.

L’amore trinitario diventa in me quel Amore che si svolge nel mistero, attraverso il rapporto con il prossimo e dentro di noi, da individui.. Amore infinitamente dinamico, come la dialettica, parimente conflittuale, pero senza essere distruttivo. Perché se l’Amore non diventa vero incontro “identitario” (tra custode e custodito) non è possibile riconoscerci fratelli, uguali in dignità, ma distinti nei percorsi scelti verso la Felicità.

[ebook] Sorsata di vita

Clique no livro para ler

Page 6 of 36

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén