Quando mi ritengo e rimango in ciò, non ho paura di superare gli infiniti ostacoli che mi appaiono sempre di più.
Così, l’amare trova senso giustamente perché è coinvolto dalla Sua volontà.
Soffrire trova senso perché è un passo sicuro verso gli altri, verso Lui ed un profondo uscire da me stesso.
Allora… dire No, ogni giorno, alle tentazione, ai miei limiti, miserie, per farmi essere guidato dal Padre, è quasi una conseguenza. Logica e chiara.Non perché sia facile (questo non è mai) ma perché sono No avvolti nel più profondo Si: vivere soltanto per “realizzare il mio ruolo, in questo assai bel gioco”.